Progetto estetista 2.0

Il Progetto “Estetista 2.0®” è molto più complesso di quanto si possa immaginare, ma MM Cosmetica lo sta rendendo di facilissima applicazione. Si tratta di demarcare in modo netto e visibile la differenza tra l’estetista antica, vecchio stile, che applica metodologie sorpassate, non conosce la cosmetologia e i prodotti cosmetici a fondo, che prosegue con spinta d’inerzia ma non ha propulsione innovativa, che non si aggiorna, che pensa di sapere tutto e non aver nulla da imparare, rispetto all’Estetista in versione 2.0: una Professionista nuova, preparatissima sotto tutti i fronti, con grandi manualità ma anche grandi conoscenze e spirito d’iniziativa.

Una grande Estetista che possa tenere testa a qualsiasi innovazione e applicarla dando sempre il massimo servizio ai propri clienti. NOI stiamo canonizzando gli attributi dell’Estetista 2.0® e formando la prima generazione (indipendentemente dall’età) di Estetiste moderne. Vuoi farne parte?


Scriveva M. Proust: “Per molto tempo mi sono coricato presto la sera”. E’ una frase decisamente interessante, più ricca di contenuto di quel che sembri. “Per molto tempo” sottintende una cosa molto importante: è stata un’abitudine lunga ma è finita. Potrebbe continuare…”per molto tempo”, ma ora non più.

E’ questo il leitmotiv di questa pubblicazione: abbandonare ciò che “per molto tempo” si è fatto e procedere oltre. Il mondo del terzo millennio, che ci appartiene di diritto quantomeno per aver superato le sfide che ci hanno portato sino a qui, presenta tanti e tali ambiti di approfondimento, che se volessimo seguirli tutti, l’Estetista moderna dovrebbe identificarsi come un’eclettica figura intermedia tra dottoressa, psicologa, dermatologa, chimica, podologa, fisioterapista, commerciante e fiscalista.


Non spaventiamoci. 


Anche se alcune Estetiste vestono i panni di una molteplicità di altri professionisti per esigenza e necessità, in realtà all’Estetista è richiesto di fare una cosa, ma di farla davvero bene: l’Estetista.

Da ciò una banale osservazione: se l’Estetista di oggi fosse esattamente come un’estetista di 30 anni fa, facesse le stesse cose, pensasse nello stesso modo, e, soprattutto, possedesse le stesse nozioni, allora saremmo di fronte a un bel problema: l’estinzione della specie. E un’estinzione ancora più terribile di quella del Panda: un’estinzione silenziosa. Eh si, poiché una molteplicità di soggetti non vedono l’ora di esautorare l’Estetista dal suo ruolo e appropriarsene: Medici, Farmacisti, Naturopati, Podologi ecc. Ciò che è successo dal 2008 al mondo dell’Estetica Professionale è stato tanto atroce quanto silenzioso: una lenta agonia per molti istituti, mentre altre figure ne facevano le veci. Nessuno si è scandalizzato o è sceso in piazza. Il mercato ha apportato i suoi aggiustamenti con il ben vecchio ma collaudato meccanismo della domanda e dell’offerta, e tanti Istituti hanno abbassato la saracinesca.

Qual è dunque l’unico e solo modo per evitare una tanto ingrata fine per una figura professionale tanto importante? La risposta è nella domanda: Professionalità. 

La consapevolezza dell’Estetista di DOVER assolutamente crescere, informarsi, aggiornarsi, studiare, provare, e studiare ancora, confrontarsi e mettersi in discussione, può essere l’unica chiave di sopravvivenza e addirittura di grande successo di un settore che ha ancora molto da dare e sta sfruttando in minima parte il suo enorme potenziale.

Purtroppo esistono figure poco professionalizzate, che dopo alcuni anni di scuola ritengono di non avere nulla più da imparare e si chiudono in un mondo autoreferenziale di pochi muri e tante dicerie. Saranno le stesse estetiste che si lamenteranno di cosmetici inefficaci, della mancanza di tecnica, che utilizzeranno apparecchiature non a norma di legge o addirittura inutili, che non sapranno gestire il denaro, le colleghe/titolari/dipendenti e che, sostanzialmente continueranno a chiedersi il motivo di tanti sforzi per un risultato economico insoddisfacente. Queste figure amo chiamarle Estetiste versione 1.0. La generazione (vecchia o nuova non fa differenza) di operaie estetiche senza troppe pretese, o con molte pretese infondate, che avrà dura la sfida contro l’estinzione.


A queste figure si contrappone invece una sorta di paladina dell’Estetica Moderna: l’Estetista versione 2.0. Colei, cioè, che si distingue per:

  • Una formazione impeccabile in ambito cosmetologico;
  • Una ottima conoscenza delle tecnologie estetiche (partendo dai concetti scientifici che le animano);
  • La padronanza delle logiche economiche e gestionali di un’attività economica;
  • Una corretta e autorevole gestione del personale;
  • Una manualità efficace e piacevole sia per i trattamenti che per i massaggi.
  • La perfetta conoscenza dell’anatomia umana, quantomeno per quanto riguarda pelle, unghie, sistema linfatico, sistema muscolare, principali tendini e inserzioni, principali articolazioni.
  • Conoscenza dei basilari concetti di marketing e delle più comuni tecniche commerciali
  • Una buona capacità organizzativa e di pianificazione.
  • La predisposizione a riconoscere che nessuna di queste abilità o conoscenze dura per sempre e che si necessita continuamente di formazione e aggiornamento. 

Il motto dell’accademia di formazione professionale per estetiste, che nel 2014 ho inaugurato con mia moglie Mara, è: “Coloro che hanno successo nella vita, è perchè non smettono mai di imparare.” Dal 2014 teniamo 24 corsi di formazione e aggiornamento all’anno e tutte le Estetiste che li hanno seguiti, hanno avuto un tangibile e misurabile beneficio. Questo anche solo per il fatto di essersi messe in discussione.

L’augurio nella lettura di questo testo è, quindi, di trarne il maggior beneficio, ma soprattutto di innescare un inarrestabile e inesorabile meccanismo di crescita personale e professionale. Gli effetti non tarderanno a manifestarsi!

Mario Bonavia - 2016